Internet è entrato in tutti i settori della nostra vita, per svago e/o per lavoro la nostra presenza online diventa importante e necessaria.

Interagiamo costantemente con il mondo virtuale attraverso i profili sociali, promuoviamo noi o la nostra azienda, scriviamo sui blog ed esprimiamo le nostre opinioni e tutto questo influisce sulla nostra immagine e sull’idea che gli altri si fanno di noi.

Saper gestire la propria presenza online diventa necessità di ognuno, tuttavia, l’essere in rete non corrisponde sempre ad esserci in maniera consapevole.

Affrontare il tema della tutela d’immagine e della reputazione online non è quindi argomento esclusivo dell’ambito professionale; conoscere le dinamiche del web, le norme, le regole e la netiquette, fanno parte del diritto e dovere di esserci e saperci stare per la tutela di se stessi e nel rispetto degli altri.

Se già Schopenhauer in “l’Arte di ottenere rispetto” trattava il tema sociale della fama, della gloria e dell’onore come tratti da considerare per l’ “uomo sociale” anche nel web, essendo di fatto luogo sociale dove le nostre immagini e personalità vengono riflesse nei nostri comportamenti, diventa necessario frequentarlo con consapevolezza e buon senso.

Possedere cultura digitale è un dovere sociale!

Responsabilità, educazione, rispetto e conoscenza delle regole, anche nel web, stanno alla base del comportamento da tenere con il suo utilizzo, ma soprattutto bisogna capire che mondo reale e mondo virtuale non sono avulsi l’uno all’altro e quindi, per entrambi, ci sono comportamenti che possiamo tenere e altri che sarebbe meglio evitare, ci sono azioni che si possono compiere e altre no e che di quei comportamenti e di quelle azioni siamo esattamente responsabili e punibili come nel mondo reale.

Il benessere in rete passa attraverso la consapevolezza e la conoscenza.

Il web è un luogo estremamente democratico aperto a tutti, indipendente dalla formazione, dal lavoro, dall’età e dall’estrazione sociale, siamo tutti entità con libero accesso e con a disposizione gli stessi strumenti ma l’errore che spesso si vede compiere, è l’idea che il web (proprio per questa sua apparente anarchia) sia un luogo dove poter fare e dire ciò che si vuole.

Purtroppo, spesso succede che per corretto comportamento si intenda esclusivamente il rispetto della netiquette, il cosiddetto galateo di internet, certamente importante per le relazioni sociali perchè stabilisce le regole basate sul buon senso e che disciplinano il comportamento dell’utente in rete, tuttavia, da sola non basta.

Alla netiquette si affianca il diritto, che stabilisce norme e leggi alle quali l’utente deve attenersi e rispettare al pari di quelle nel mondo reale per non incorrere a sanzioni e denunce.

Una presenza online che non approfondisce le dinamiche di rete è una presenza a rischio.

Come dobbiamo comportarci?

Se partiamo dal presupposto che le due identità che abbiamo, l’identità reale (costituita da ciò che siamo e cosa facciamo) e l’identità digitale (costituita da ciò che intendiamo condividere con la rete) sono la stessa persona, è possibile entrare nel web con consapevolezza.

Necessaria è la coerenza d’immagine e di intenti. Come mi pongo e mi presento online, deve rispecchiare la mia persona in funzione di quelli che sono i miei obiettivi con la mia attività sul web. Sia che lo scopo riguardi la sfera professionale o quella personale, è consigliabile che l’identità online sia il più coerente possibile con quella reale.

La coerenza è importante non solo per il raggiungimento degli obiettivi prefissi ma anche per capire che il monitor o lo schermo di un dispositivo non sono una maschera dietro la quale nascondersi per fare e dire ciò che si vuole ignari delle conseguenze che questo fare comporterebbe anche a livello giuridico.

Essere corretti vuol dire avere la consapevolezza che sul web siamo sempre rintracciabili e che navigare senza identità non è possibile; diventa quindi necessario capire che ad ogni azione online può corrispondere una reazione e relativa conseguenza. Attenzione quindi a come si gestisce la privacy, si scrive, si risponde, si gestisce una conversazione, si postano contenuti; mai come in questo ambito sono facili i fraintendimenti, le polemiche, le incomprensioni e le diffamazioni che possono scaturire in insulti e offese. Ricordarsi quindi, che il diritto  d’espressione che abbiamo, finisce quando comincia quello di un altro riguardo la propria tutela.

Per ogni violazione c’è una sanzione… non virtuale!

Alla prossima…

Cordialmente
RobertaVoiglio

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